COMITATO ORGANIZZATORE PREMIO LETTERARIO POZZALE LUIGI RUSSO
Comune di Empoli
 

Il Premio

Fondato nel 1948 nella frazione di Pozzale, per comune volontà di operai, contadini e intellettuali di ricostruire il tessuto morale, civile e culturale dalle macerie della guerra, il Premio Letterario ha potuto avvalersi negli anni del sostegno e della partecipazione di personalità di primo piano del contesto contemporaneo.

Della giuria hanno fatto parte Luigi Russo a cui, per l'assiduità e l'affetto, è stato successivamente intitolato il Premio, Sibilla Aleramo, Romano Bilenchi, Cesare Luporini, Ernesto Balducci, Mario Soldati, Cesare Garboli, Adriano Prosperi, Remo Bodei, contribuendo a determinarne la storia e gli orientamenti.

Le opere in concorso sono selezionate annualmente dalla giuria, secondo un bando.

Il Premio è affiancato da una serie di iniziative collaterali, promosse dal comitato organizzatore.

Per conoscere le iniziative collaterali in tutte le edizioni del Premio: edizioni precedenti.

Il Premio nasce nel 1948 per volontà della sezione del partito Comunista di Pozzale (frazione di Empoli), nell'ambito della festa della stampa comunista.

In questa sezione puoi trovare informazioni dal 1948 ad oggi su:

  • Giuria;
  • Comitato Organizzatore;
  • Manifestazioni Collaterali;
  • Opere e Autori.

Tutti le opere premiate dal 1948 ad oggi.

Gli autori del Premio Pozzale dalla A alla Z.

  • Chi siamo
  • Cosa facciamo
  • Le iniziative collaterali

Comunicati stampa relativi alle varie edizione del Premio Pozzale Luigi Russo.

 

Della giuria hanno fatto parte nelle diverse edizioni, personalità di spicco del panorama della cultura contemporanea. Tra questi ricordiamo Luigi Russo a cui, per l'assiduità e l'affetto, è stato successivamente intitolato il Premio, Sibilla Aleramo, Romano Bilenchi, Cesare Luporini, don Ernesto Balducci, Mario Soldati, Cesare Garboli, Adriano Prosperi.

Per conoscere la giuria in tutte le edizioni del Premio: edizioni precedenti.

Compito della giuria è selezionare le opere da invitare al concorso. Tra queste poi la giuria individuerà quelle che saranno vincitrici, secondo le finalità dello Statuto del Premio e in base ad un bando che viene pubblicato annualmente.

Ogni giurato può indicare fino a tre opere, tra quelle pubblicate dalla primavera dell'anno precedente a quella dell'anno in corso.
L'ammontare del Premio è di € 7.500 che la Giuria può ripartire secondo i criteri ritenuti opportuni, più in linea con la storia, le finalità del Premio caratterizzato fin dalle origini per una forte attenzione all'impegno civile.


Roberto Barzanti


Matteo Bensi

Giuliano Campioni


Laura Desideri


Giuseppe Faso


Alfonso Iacono


Giacomo Magrini


Cristina Nesi


Evelina Santangelo


Virginia Tonfoni

 

Caterina Bonvicini, Mediterraneo. A bordo delle navi umanitarie, Einaudi, 2022

In questi anni, le navi delle Ong che soccorrono i migranti sono state al centro di polemiche e narrazioni ostili. Ma pochi conoscono quello che succede davvero a bordo. Caterina Bonvicini e il fotoreporter Valerio Nicolosi sulle navi umanitarie ci sono saliti, navigando per settimane e settimane, gomito a gomito con l’equipaggio. Sono stati ore a scrutare l’orizzonte, con l’ansia che conosce solo chi ha paura di scambiare un’onda per un gommone. Sono scesi a pelo d’acqua sul rhib e hanno partecipato ai salvataggi. Hanno sentito quanto valgono il sorriso di un bambino e l’abbraccio di una donna quando si rendono conto di essere finalmente in salvo. E in queste pagine ci raccontano, con parole e immagini, le storie di chi ha deciso di inventarsi un’altra Storia, diversa da quella che ci vuole tutti cinici e indifferenti. Soccorritrici e soccorritori, spesso giovanissimi, che hanno scelto di trovare la propria ragione di vita in un mare sterminato.
Con un saggio e le fotografie di Valerio Nicolosi.

Chandra Candiani, Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano, Einaudi, 2021
Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano

Questo è un libro disordinato. E l’autrice ha scelto di lasciarlo così. «Perché ogni disordine ha un suo ordine interno e misterioso. Forse è l’andatura della mente, forse quella del ricordo, forse è l’intenzione di essere volatile o l’aspirazione alla semplicità, in ogni caso è qualcosa di sfuggente che non vuole essere imbrigliato in un piano: come un animale o come un albero della foresta, non addomesticati, inutili, nel senso che non si curano di avere uno scopo, sono in vita e gli basta. Il disordine è questo essere così come si è seguendo un filo illogico di stare al mondo».
Ognuno di noi nel momento in cui accetta di non sapere si apre alla meraviglia e alla infinita sperimentazione in un inesorabile avvicinamento al mondo animale e vegetale.

Valentine Lomellini, Il «lodo Moro». Terrorismo e ragion di Stato 1969-1986, Editori Laterza, 2022

Dalla "prigione del popolo" dove era stato rinchiuso dalle Brigate rosse nel 1978, Aldo Moro chiedeva di trattare per la sua liberazione, svelando che questa era una prassi abituale per i terroristi palestinesi arrestati in Italia. Da allora, per «lodo Moro» si intende l'accordo che consentiva ai palestinesi di utilizzare il territorio italiano come base per armi e guerriglieri in cambio della garanzia di preservare la penisola dagli attentati. Il «lodo» non fu certo solo riferibile alla figura di Moro: esso coinvolse i principali esponenti della DC e del PSI (da Rumor a Taviani, da Andreotti a Craxi), alcuni magistrati e persino la Presidenza della Repubblica. Ma il «lodo» quale sicurezza garantiva? Quella legata all'incolumità dei cittadini dagli attentati o quella dello Stato, assicurando approvvigionamenti energetici in tempo di shock petrolifero e stabilità sul fronte sud del Mediterraneo? La classe dirigente italiana si trovò a fare i conti con questo dilemma in una delle fasi più difficili della storia repubblicana.
Lungi dall'essere una vicenda riservata ai servizi segreti, il «lodo» fu una politica dello Stato italiano. Ed è con questo fatto storico che il nostro Paese deve fare i conti.

 

Opere selezionate nell'Edizione 2022

Il «lodo Moro».
 Terrorismo e ragion di
Stato 1969-1986Valentine Lomellini
Il «lodo Moro». Terrorismo e ragion di Stato 1969-1986
Editori Laterza 2022
Mediterraneo. A bordo delle navi umanitarieCaterina Bonvicini
Mediterraneo. A bordo delle navi umanitarie
Einaudi 2022
Abbiamo ancora bisogno
degli intellettuali?Franco Brevini
Abbiamo ancora bisogno degli intellettuali?
Raffaello Cortina 2021
Lo spazio delle donneDaniela Brogi
Lo spazio delle donne
Einaudi 2022
Questo immenso
non sapereChandra Candiani
Questo immenso non sapere
Einaudi 2021
Le rovinoseConcetta D’Angeli
Le rovinose
Il ramo e la foglia edizioni 2021
L’invenzione degli italiani.
Dove ci porta CuoreMarcello Fois
L’invenzione degli italiani. Dove ci porta Cuore
Einaudi 2021
Il figlio terrorista il caso Donat-Cattin e  tragedia di una generazioneMonica Galfrè
Il figlio terrorista il caso Donat-Cattin e tragedia di una generazione
Einaudi 2022
“In questi tempi di
fervore e di gloria”Massimiliano Boni
“In questi tempi di fervore e di gloria”
Bollati Boringhieri 2022
Le perfezioniVincenzo Latronico
Le perfezioni
Bompiani 2022
Le piante di Darwin e i topi di LeopardiAntonella Anedda
Le piante di Darwin e i topi di Leopardi
Interlinea 2022
Stirpe e vergognaMichela Marzano
Stirpe e vergogna
Rizzoli 2021
Sempre tornareDaniele Mencarelli
Sempre tornare
Mondadori 2021
Genitori con filosofiaLuca Mori
Genitori con filosofia
Erickson 2021
Plasticene.
L'epoca che riscrive la nostra
storia sulla terraNicola Nurra
Plasticene. L'epoca che riscrive la nostra storia sulla terra
Il Saggiatore, 2022
La foglia di fico. Storie alberi, donne, uominiAntonio Pascale
La foglia di fico. Storie alberi, donne, uomini
Einaudi 2021
Niente di veroVeronica Raimo
Niente di vero
Einaudi 2022
Sindrome Italia. Storia
delle nostre badantiTiziana Francesca Vaccaro Elena Mistrello
Sindrome Italia. Storia delle nostre badanti
Becco Giallo 2021
L' istituzione reietta.
Spazi e dinamiche
del carcere in ItaliaValeria Verdolini
L' istituzione reietta. Spazi e dinamiche del carcere in Italia
Carocci 2022
Le ragioni del dubbio.
L'arte di usare le paroleVera Gheno
Le ragioni del dubbio. L'arte di usare le parole
Einaudi 2021
 

  • Dalle origini al 1961

    Il Premio letterario del Pozzale nacque in una sera d'estate del 1948 nel corso di una riunione di operai e contadini. L'intento era di dare vita ad una manifestazione culturale di coronamento alla tradizionale festa della stampa democratica, manifestazione che segnasse un punto d'incontro fra intellettuali e semplici lavoratori, che fosse dedicata alla vita e alle lotte del lavoro.
    Sergio Gensini

    Dalla sua fondazione fino al 1956 il Premio era riservato ai racconti inediti, pubblicati poi nel volume L'Italia l'è malada: racconti del Premio Pozzale, 1948 – 1955, prefazione di Adriano Seroni, Milano ; Roma : Edizioni Avanti!, 1955.

    Dal 1957 vengono premiate opere prime di saggistica, di narrativa, di poesia.

    Nel 1952 Luigi Russo è chiamato a far parte della giuria e dopo la sua morte, avvenuta nel 1961, il Premio per l'affetto e la partecipazione che il critico aveva dimostrato verso il Premio e la sua gente, viene intitolato a lui divenendo Premio letterario Pozzale Luigi Russo.

  • 1961-1969

    Nel 1961 il Premio viene trasferito nel capoluogo e il Comune ne assume l'egida ascrivendone l'attività al bilancio dell'ente. Interrotto dal 1969 al 1971, nel clima di contestazione che non risparmiava concorsi e Premi letterari, fu riattivato, nel 1972.

  • 1972-1991

    Al 1991 risale l'attuale Statuto che:
    “si propone di promuovere e favorire la ricerca culturale, il libero confronto delle idee, la circolazione e la diffusione della cultura. Nel pieno riconoscimento della pluralità delle espressioni culturali, sociali e istituzionali e nel rispetto dello spirito popolare che è stato alla base della nascita del Premio (e per il quale hanno profuso le migliori energie i suoi promotori e la popolazione tutta di Pozzale), esso premia ogni anno uno o più libri che affrontino, in una delle sue molteplici e infinite forme, la questione della diversità e che richiamino il senso comune al rispetto della complessità dei fenomeni culturali, dei linguaggi, dei comportamenti. La salvaguardia dell'ambiente, la costruzione di una cultura di pace, la comprensione, la difesa, l'estensione dei diritti umani elementari, l'apertura alle differenze e alle marginalità, sono temi attraverso i quali si rinnova, senza snaturarsi, l'istanza originaria di democrazia e di pace del Premio.”

  • Dal 1992

    Contraddistinto per la costante indifferenza alle mode ed alle logiche dell'industria editoriale, il Premio letterario Pozzale Luigi Russo si caratterizza da un lato per una accurata selezione di opere chiamate a concorrere da una prestigiosa giuria di studiosi, dall'altro per la spiccata propensione all'impegno civile, per l'attenzione alle “diversità” dei punti di vista e delle loro espressioni linguistiche e culturali.

  • LA
    NOSTRA
    STORIA !