Recensione del libro: La regola dei pesci Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Giorgio Scianna
La regola dei pesci Einaudi 2017



Al ritorno a scuola dopo le vacanze estive quattro banchi della quinta C sono vuoti. 
Lorenzo, Ivan, Roberto e Anto, gli unici maschi della classe, non si sono presentati. Erano in vacanza in Grecia insieme, una vacanza di divertimenti e piena di spensieratezza, come solo le vacanze da diciottenni possono essere. 
Eppure qualcosa è cambiato. 
La loro scomparsa getta nello sconforto le famiglie, interroga le compagne di classe e nasconde un mistero fitto e inquietante che si chiarirà, in un crescendo di tensione e attesa. 
Le madri e i padri di fronte alla scomparsa dei figli non si danno pace, tentano di intuire stati d'animo celati, si sforzano di ricordare piccoli dettagli che aiutino a trovare risposte concrete.
Ma i pesci si muovono in branco, cambiano rotta senza mai scontrarsi tra loro, creano un codice segreto e impenetrabile nei momenti di difficoltà. 
I nostri quattro protagonisti hanno agito da pesci, silenziosi e tenaci custodi di un patto inviolabile.
Gli adulti tendono a incasellare questi comportamenti con il termine "ribellione", ma in questo caso non c'è neppure l'adesione a un pensiero, un'ideologia o un progetto di futuro.
Qui si sente solo il vuoto pneumatico, l'assenza di prospettive, un buco nero che inghiotte i protagonisti in un affare più grosso di loro, pericoloso e violento.
Nel suo romanzo Scianna spinge il lettore a cercare di comprendere le dinamiche misteriose dell’adolescenza. 
[B.B.] (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



Le altre recensioni: