Recensione del libro: Absolutely Nothing Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Giorgio Vasta, Ramak Fazel
Absolutely Nothing Quodlibet 2016



Ci sono viaggi che, al di là dei luoghi visitati, sono occasioni per immaginare posti non visti, finali non scritti, storie più o meno plausibili. Il percorso di Giorgio Vasta fra i deserti degli Stati Uniti, tra California, Arizona, Nevada e New Mexico, è uno di questi. In compagnia del fotografo americano Ramak Fazel e dell'organizzatrice Silvia, l'autore attraversa zone spopolate, paesi e città dove invece l'uomo si è insediato ma soprattutto i luoghi dell'abbandono, delle sparizioni, quelli che portano tracce di vita umana che si è spostata altrove. Ogni posto è occasione di riflessione, Vasta produce un reportage in cui documentario e fiction si confondono, le vicende personali dell'autore e quelle delle persone incontrate sulla strada si mischiano, tutti diventano personaggi di un racconto in cui i piani si sovrappongono continuamente. Anche le foto che accompagnano la narrazione non aiutano a stabilire confini netti tra ciò che è vero e ciò che sta nella testa dello scrittore, ma in qualche modo espandono l'universo immaginifico del viaggio.
Quello che risulta, senz'altro non è la guida turistica che era stata pianificata, ma un ritratto di un'America assai lontana dall'immagine mitica che generalmente ne abbiamo e una riflessione sull'esistenza umana e la sua interazione coi luoghi in cui si posa.
[A. M.] (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



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