Edizione 2017 del Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Giuria


Adriano Prosperi
presidente

Carla Bagnoli


Roberto Barzanti


Remo Bodei


Laura Desideri


Giuliano Campioni


Giuseppe Faso

Giacomo Magrini


Cristina Nesi


Benedetta Tobagi


Biancamaria Scarcia


Matteo Bensi
segretario

Comitato Organizzatore

  • Brenda Barnini Sindaco di Empoli
  • Eleonora Caponi (Assessore alla Cultura)
  • Stefano Agresti
  • Barbara Bacchelli
  • David Baldanzi
  • Gabriele Beatrice
  • Matteo Bensi
  • Diana Bonfanti
  • Antonio Bossa
  • Andrea Campigli
  • Francesca Fondelli
  • Carlo Ghilli (Direttore della Biblioteca Comunale)
  • Alice Mollica
  • Alice Pistolesi
  • Francesca Pepi (Servizio Cultura, Giovani e sport)
  • Riccardo Sgherri
  • Presidente della Casa del Popolo di Pozzale

Vincono MARIO CACIAGLI, MICHELE COMETA E MICHELE MARI

Va ancora a tre autori e alle loro opere il Premio letterario ‘Pozzale Luigi Russo', giunto alla sua 65a edizione.
La prestigiosa giuria, al termine degli incontri decisionali, ha scelto di assegnare il riconoscimento a tre firme della letteratura italiana.

I VINCITORI

A ricevere il premio, uno dei più antichi del panorama culturale italiano, saranno:
Mario Caciagli, Addio alla provincia rossa. Origini, apogeo e declino di una cultura politica, Carocci, 2017
Michele Cometa, Perché le storie ci aiutano a vivere. La letteratura necessaria, Cortina, 2017
Michele Mari, Leggenda privata, Einaudi 2017

LA CONSEGNA

La cerimonia di consegna sarà accompagnata da un ampio dibattito con gli autori. è in programma nel ‘cuore' del luglio empolese, in uno dei giovedì di apertura dei negozi. Appuntamento dunque giovedì 13 luglio, alle 21.30, nel Chiostro degli Agostiniani, con la conduzione e regia di Renzo Boldrini, di Giallo Mare Minimal Teatro.

LA GIURIA

La giuria del premio vede al suo interno nomi prestigiosi del panorama culturale italiano: è presieduta da Adriano Prosperi, segretario è Matteo Bensi, poi troviamo Carla Bagnoli, Roberto Barzanti, Remo Bodei, Giuliano Campioni, Laura Desideri, Giuseppe Faso, Giacomo Magrini, Cristina Nesi, Alessandra Sarchi, Biancamaria Scarcia, Benedetta Tobagi. Al termine dei lavori finalizzati a selezionare le più significative pubblicazioni uscite nell'anno, dalla primavera 2016 alla primavera 2017, i giurati hanno reso note le opere designate a ricevere il Premio

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

Motivazione del premio Pozzale a Mario Caciagli

Il premio Pozzale - Luigi Russo 2017 per la migliore opera di saggistica sociopolitica viene assegnato all'opera "Addio alla provincia rossa" di Mario Caciagli con le seguenti motivazioni:
Il suggestivo titolo del libro di Mario Caciagli dichiara apertamente i sentimenti con cui l'autore ha vissuto le scoperte realizzate lungo una severa e diuturna ricerca di cui questo libro rappresenta il coronamento: una ricerca tesa a indagare - come dice il sottotitolo - "Origini, apogeo e declino di una cultura politica". Siamo davanti alla ricostruzione - con rigoroso metodo di rilevazioni e analisi sociologiche ma anche con passione e partecipazione di chi è stato parte in causa - di una vicenda che, pur chiusa entro confini geografici ristretti e ben delimitati, riveste un'importanza e un valore di conoscenza ben più ampi estendendosi per certi aspetti alla complessiva mutazione storica e ideologica della popolazione italiana nel corso del secondo dopoguerra."Provincia rossa" poté ben apparire per decenni l'area del Medio Valdarno inferiore che ha per capitale economica Santa Croce sull'Arno: la Liberazione antifascista e l'avvio della Repubblica fondata sul lavoro trovarono qui una popolazione in prevalenza contadina e mezzadrile che investì nella lotta politica fervide e ribollenti attese di palingenesi sociale. Quella indagata da Mario Caciagli è la vicenda collettiva di quella cultura politica "rossa", cioè comunista che vi fu praticamente senza rivali nell'immediato secondo dopoguerra. Ma l'apertura delle prospettive di lavoro nell'industria conciaria in rapida espansione , trasformando i mezzadri prima in operai e subito dopo in padroncini o "conto-terzisti", ha progressivamente modificato aspirazioni e prospettive di vita sostituendo all'emancipazione sognata la dura realtà della riproduzione di una vita materiale dominata dalla spirale lavoro - consumi . Più lenta a mutare colore e a perdere di vigore è stata la fedeltà al partito e al sogno che quel partito incarnava. Ma, nonostante il perdurante attaccamento agli ideali della giovinezza e all'eredità immateriale dei padri, il rapporto tra essere sociale e coscienza ha una volta di più funzionato secondo la legge fissata da Marx.
Seguendo in queste pagine l'evoluzione del modo di operare e di pensare di un ben delimitato gruppo umano e di un contesto sociale viene in mente la frase di un leader di quel dopoguerra: "Le idee camminano con le gambe degli uomini". Il libro di Mario Caciagli mostra come dall'analisi ravvicinata dell'evoluzione sociale e politica di un piccolo spicchio di società nel corso di un lungo cinquantennio si possa ricavare un modello degno di attenta riflessione per chi voglia capire la generale crisi politica e ideale dell'Italia del nostro tempo.

Motivazione del premio Pozzale a Michele Cometa

Per comprendere se e quanto le storie ci aiutino a vivere e perché la letteratura sia necessaria, Michele Cometa si avventura nei mobili territori di frontiera tra le scienze della cultura e quelle della vita. In Italia non manca una simile tradizione sul versante dei produttori di letteratura: si può risalire da Calvino e Primo Levi fino a Leopardi, capace di interrogare mutamenti misurati su ere geologiche, o, ancora più indietro, all'antropologia materialistica di Machiavelli. Ma ciò non è bastato, fino a pochi anni fa, a spingere la ricerca accademica oltre le secche del discorso sulle due culture e a risalire dallo schema “poesia-non poesia” a un'interrogazione radicale sui comportamenti estetici, fermandosi al di qua del riconoscimento dell'utilità della letteratura e della narrativa nella storia dell'umanità, del suo stesso formarsi, di alcuni snodi cruciali nel percorso di arricchimento cognitivo dell'animale-uomo.
Nel lungo percorso evolutivo di Homo sapiens il fatto di raccontare storie, ascoltarle, immaginarle ha offerto vantaggi in termini di adattamento e di sopravvivenza. La teoria della letteratura avrà perciò da guadagnare se si confronterà con la teoria dell'evoluzione, le scienze cognitive e le neuroscienze, che negli ultimi trent'anni hanno discusso, soprattutto fuori d'Italia, alcuni nodi, ripercorsi da Michele Cometa in quattro densi e informatissimi capitoli.
L'archeologia cognitiva, che ha studiato gli utensili, a partire dalle pietre scheggiate, come incorporazioni del pensiero ed estensione del Sé, mostra che non c'è un'opposizione tra mente e corpo, e l'intenzionalità dell'uomo non precede l'agire; lungi dal risultare una pura esecuzione, la produzione di oggetti litici costituisce la mente e la coscienza, già molto prima dell'invenzione del linguaggio, accelerando lo sviluppo cognitivo e la costruzione del Sé in Homo sapiens.
Il rapporto tra costruzione di utensili e facoltà linguistiche e narrative è certo, anche se ricca e articolata è la discussione sulle implicazioni cognitive di tali attività, ripercorsa con attenzione e puntiglio da Cometa; ma già ora si può affermare che la letteratura è un tale deposito di documentazioni sui comportamenti dell'Homo sapiens da potere ambire a un rapporto di reciprocità con le scienze della natura per la comprensione del percorso cognitivo dell'uomo. Nel capitolo sulle “poetiche della mente”, Cometa si sofferma su tre questioni cruciali dibattute dal cognitivismo letterario: il blending, ovvero la capacità di connettere diverse aree neurali, mettendo a contatto concetti appartenenti ad ambiti logici diversi; il mind reading, grazie a cui si interpretano le intenzioni e i pensieri degli altri; e l'empatia, il cui studio è stato di recente rinnovato dalla scoperta dei neuroni specchio, e che permette di provare emozioni e affetti altrui – e, di fronte a una narrazione, dei personaggi: anche se nell'esperienza letteraria è fondamentale il bilanciamento dell'empatia con una distanza, che permette di sperimentare emozioni senza correre rischi eccessivi: il che richiede uno sforzo cognitivo particolare, ma permette alla narrativa di rinforzare ciò che la vita ci insegna. Infine, tra le funzioni della narrazione, nel quarto e ultimo capitolo di questo libro informatissimo e ben costruito si insiste sulla sua capacità di contenimento dell'ansia. L'uomo è una creatura fragile, carente, che per compensare alcuni deficit ha dovuto produrre protesi di carattere culturale; ma tale processo evolutivo biologico-culturale, rendendolo sempre più consapevole dell'incertezza dell'ambiente e della sua finitudine, lo ha esposto ad altre vulnerabilità; in particolare all'ansia, che può essere sospesa dal piacere di raccontare e ascoltare storie. Da tempo per spiegare questa funzione della letteratura si era fatto ricorso alla nozione di compensazione, magari declinata in chiave teologica. Cometa la ripropone secondo un modello evoluzionistico, sviluppandone implicazioni che conducono al nesso tra narrazione e terapia. Dall'ansia che contraddistingue esistenzialmente, antropologicamente e biologicamente l'uomo non si esce, ma il narrare e l'esperienza estetica permettono forme di compensazione dei nostri deficit fisio-psichici e di esonero dal peso insostenibile della realtà: come scriveva pochi anni fa un medico che è tra i più grandi narratori degli ultimi decenni, Oliver Sacks, di cui Cometa riporta un brano emozionante, che molto assomiglia ad alcune righe vertiginose di Niccolò Machiavelli sulla capacità mostrata dalla lettura degli “antiqui uomini” di rendere irrilevanti l'angoscia e la frustrazione derivanti da una concezione realistica e disincantata del mondo: “e non sento per quattro ore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte”.-

Motivazione del premio Pozzale a Michele Mari

Il premio Pozzale per la migliore opera di narrativa viene assegnato al libro di Michele Mari, Leggenda privata, con le seguenti motivazioni.
Leggenda privata è il titolo ossimorico che con notomica precisione segnala al lettore il genere speciale di questo libro, all'incrocio tra memoria personale e trasfigurazione fantastica.
I lettori di Mari trovano o ritrovano in Leggenda privata molti dei motivi che innervano gran parte della sua opera: l'infanzia sanguinosa trasfigurata in romanzo gotico d'avventura e di formazione, i fantasmi erotici, lo humour acuminato e insieme pietoso su su se stesso e sugli altri. Vi trovano soprattutto la conferma di una potenza narrativa capace di restituire a noi lettori-mostri, assetati di carne e di sangue, l'orrore, sarebbe a dire la realtà, di una vicenda soggettiva e privata che per il miracolo della letteratura si innalza a mythos, a racconto esemplare. Nell'infanzia di Michelino, nella dolorosa maturazione del ragazzo Michele, nel lessico famigliare verbale e figurativo – i disegni, le fotografie – che egli tesse con i coprotagonisti della sua biografia, la madre e il padre, ognuno di noi può leggere se stesso e rabbrividire nel rispecchiamento come di fronte a una verità per troppo tempo ignorata.
Michele Mari è solito citare una frase di Borges che oggi vogliamo riferire a lui: ogni grande scrittore si crea da sé i propri predecessori. Con questo libro – e con tutta la sua opera – Mari reclama per sé non una ma molte tradizioni letterarie: i grandi narratori dell'infanzia e dei suoi abissi di orrore e meraviglia – Dickens, Stevenson – la follia razionale di Borges; ma soprattutto, come Manganelli, Celine, Gadda, Michele Mari ha affrontato sulla pagina la lotta con l'ossessione, trovandovi la cifra di una vera grandezza stilistica e narrativa.

LE FOTO DELLA SERATA 2017

Le foto della premiazione

LE TRE OPERE e i TRE AUTORI

Mario Caciagli , Addio alla provincia rossa. Origini, apogeo e declino di una cultura politica, Carocci,2017

Delle due grandi subculture politiche territoriali del sistema italiano la “bianca” scomparve con la dc, mentre la “rossa” ha avuto una lunga agonia. Questo libro è frutto di ricerche pluriennali su una delle zone più rosse della Toscana rossa, il Medio Valdarno Inferiore. Facendo ricorso a una molteplicità di strumenti di indagine, in particolare a quattro serie di interviste in profondità condotte fra il 1984 e il 2006, sono state ricostruite le origini della subcultura alla fine dell'Ottocento, le sue componenti distintive (strutture, luoghi della memoria, miti, riti, valori) fino agli anni Ottanta del Novecento e, infine, la sua crisi e la sua dissoluzione nel nuovo secolo.

Mario Caciagli è professore emerito di scienza politica dell'Università di Firenze. Ha insegnato anche nelle Università di Padova e di Catania ed è stato professore ospite in vari atenei europei.

Michele Cometa, Perché le storie ci aiutano a vivere. La letteratura necessaria, Cortina, 2017 Non sappiamo perché e come l'Homo sapiens abbia sviluppato la capacità di costruire storie. Possiamo però ipotizzare come presumibilmente siano andate le cose. Cioè come un ominide abbia sviluppato la facoltà di narrare storie e come queste lo abbiano avvantaggiato tra tutte le specie. Si tratta dunque di studiare la narrazione, la fiction e la letteratura nel contesto della teoria dell'evoluzione e delle scienze cognitive, prendendo le mosse dalle recenti acquisizioni dell'archeologia cognitiva che mettono in relazione la produzione di utensili e lo sviluppo di capacità narrative. Si comprende così che la narrazione ha un ruolo decisivo nella costituzione del Sé e delle sue protesi esterne, come da tempo sostengono i teorici della mente estesa e della cognizione incarnata. Questo studio si inserisce nel quadro più ampio di una teoria biopoetica della narrazione e di un'antropologia filosofica che non trascura il bios rispetto allo spirito. Per questo, categorie fondamentali come la compensazione e l'esonero possono essere rilette in chiave evoluzionistica e fornire alcune spiegazioni del comportamento narrativo dell'Homo sapiens: il riequilibrio dei suoi deficit funzionali ed esistenziali e il contenimento dell'ansia.

Michele Cometa insegna Storia comparata delle culture e Cultura visuale nell'Università degli Studi di Palermo.

Michele Mari, Leggenda privata, Einaudi 2017

«Se la madre non lo difendeva, si formava talvolta nella mente del figlio la delirante intenzione di difenderla lui, come si evince da una fotografia scattata dal padre: autentico scudo umano, il figlio si frappone con uno sguardo che dice: "Dovrai passare sul mio cadavere"». L'Accademia dei Ciechi ha deliberato: Michele Mari deve scrivere la sua autobiografia. O, come gli ha intimato Quello che Gorgoglia, «isshgioman'zo con cui ti chonshgedi». Se hai avuto un padre il cui carattere si colloca all'intersezione di Mosè con John Huston, e una madre costretta a darti il bacino della buonanotte di nascosto, allora l'infanzia che hai vissuto non poteva definirsi altro che «sanguinosa». Poi arriva l'adolescenza, e fra un viscido bollito e un Mottarello, in trattoria, avviene l'incontro fatale: una cameriera volgarotta e senza nome che accende le fantasie erotiche del futuro autore delle Cento poesie d'amore a Ladyhawke... Ma è davvero una ragazza o un golem manovrato da qualche Entità? Assieme a lei, in una «leggenda privata» documentata da straordinarie fotografie, la famiglia dell'autore e il suo originalissimo lessico. E poi la scuola, la cultura a Milano negli anni Sessanta e Settanta, e alcune illustri comparse come Dino Buzzati, Walter Bonatti, Eugenio Montale, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. Chiamando a raccolta tutti i suoi fantasmi e tutte le sue ossessioni (fra cui un numero non indifferente di ultracorpi), Michele Mari passa al microscopio i tasselli di un'intera esistenza: la sua. Un romanzo di formazione giocoso e serissimo che è anche un atto di coerenza verso le ragioni piú esose della letteratura.

Michele Mari insegna Letteratura italiana all'Università Statale di Milano.

Caffè Letterario. Aspettando il Pozzale

A cura del Comitato organizzatore del Premio Pozzale e della biblioteca comunale.

Giovedì 15 giugno, ore 17.30 - Muve. Museo del Vetro di Empoli, via Ridolfi, 70

Presentazione dell'ultimo libro di ALESSANDRA SARCHI, La notte ha la mia voce (Einaudi 2017) Intervista a cura di LAURA BECONCINI

Al termine sarà offerto un aperitivo dall'Associazione Noi da Grandi

La perdita dell'uso delle gambe diventa, per la giovane donna protagonista del racconto, l'inizio traumatico di una nuova vita in cui misurarsi quotidianamente, ora per ora, con i limiti della propria condizione fisica e con quelli dettati dal mondo dei sani. L'esperienza della trasformazione del corpo si rivela luogo privilegiato per l'ascolto del rapporto intimo con sé e con l'altro, metafora di ogni perdita che apre ferite impossibili da rimarginare, ma che pure introduce in un orizzonte inatteso, di pulsioni e di rivelazioni. Ed è l'incontro con la Donnagatto a materializzare la tensione ambivalente tra vita reale e immaginazione, attraverso i segni di una sofferenza illuminata da una spavalda consapevolezza, che osa lasciare spazio al desiderio. Una scrittura nitida e precisa definisce stati d'animo autenticamente creativi e inesplorati con acume e sensibilità visiva, posando lo sguardo verso una dimensione più autenticamente umana e ricca di bellezza.
Alessandra Sarchi (Reggio Emilia, 1971) è scrittrice e storica dell'arte, membro della giuria del Premio Letterario Pozzale Luigi Russo dal 2014; autrice di racconti e di romanzi che hanno ricevuto l'apprezzamento del pubblico e della critica, tra cui Violazione, Einaudi 2012 (Premio Volponi); L'amore normale, Einaudi 2014 (Premio Internazionale Scrivere per Amore). La notte ha la mia voce ha ricevuto il Premio Mondello 2017

LIBRI PREMIATI

Addio alla provincia rossa. Origini, apogeo e declino di una cultura politicaMario Caciagli

Carocci 2017

Recensione
Leggenda privataMichele Mari

Einaudi 2017

Recensione
Perché le storie ci aiutano a vivere. La letteratura necessaria,Michele Cometa

Raffaeillo Cortina 2017

Recensione

Le altre opere selezionate

Absolutely NothingGiorgio Vasta, Ramak Fazel

Quodlibet 2016

Recensione
Il Giardino dei Musi EterniBruno Tognolini

Salani 2017

Recensione
Il paesaggio fragileAntonella Tarpino

Einaudi 2016

Recensione
Il tramonto dell’onestadePaolo Cherchi

Edizioni di storia e letteratura 2016

Recensione
Io e Mr ParkyAndrea Bonomi

Bompiani 2016

Recensione
L’ospite più attesoSilvia Vegetti Finzi

Einaudi 2017

Recensione
La città interiore, MilanoMauro Covacich

La nave di Teseo, 2017

Recensione
La nostalgia degli altriFederica Manzon

Feltrinelli 2017

Recensione
La questione della bellezza. Dialettica e storia di un’idea filosofica,Gianluca Garelli

Einaudi 2016

Recensione
La ragazza selvaggiaLaura Pugno

Marsilio 2016

Recensione
La regola dei pesciGiorgio Scianna

Einaudi 2017

Recensione
L'ascolto gentile: casi cliniciEugenio Borgna

Einaudi 2017

Recensione
Lelio Bonaccorso, L'immigrazione spiegata ai bambini. Il viaggio di AmalMarco Rizzo

Becco Giallo 2016

Recensione
Nessuno può fermarmiCaterina Soffici

Feltrinelli 2017

Recensione
Non  volevo morire così. Santo Stefano e Ventotene. Storie di ergastolo e di confino.Pier Vittorio Buffa

Nutrimenti 2017

Recensione
Orfani bianchiAntonio Manzini

Chiarelettere 2016

Recensione
Pannella. La vita e l'ereditàDiego Galli

Castelvecchi, 2016

Recensione
Parole scritte e parlate, Società di Mutuo soccorsoBruno Cartosio

Ernesto De Martino 2016

Recensione
Piercamillo Davigo, La tua giustizia non è la mia. Dialogo fra due magistrati in perenne disaccordoGherardo Colombo

Longanesi 2016

Recensione
Qualcosa sui LehmanStefano Massini

Mondadori 2016

Recensione
Rifugi e ritorni. Storie del mio viaggio tra rifugiati, filantropi e assassiniFilippo Grandi

Mondadori, 2017

Recensione
Sdoppiamento Una prospettiva nuova per l’EuropaSergio Fabbrini

Laterza

Recensione
Sinistra e popolo. Il conflitto politico nell’era dei populismiLuca Ricolfi

Longanesi 2017

Recensione