Recensione del libro: Le pietre scartate. Indagine sulle teologhe in Italia Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Carmelina Canta
Le pietre scartate. Indagine sulle teologhe in Italia Franco Angeli 2014



Che cos'è la teologia femminista? Chi sono le teologhe in Italia? Quale riconoscimento alla loro attività hanno avuto queste intellettuali? Di che cosa si occupano? Quali posizioni di responsabilità ricoprono? In quali lavori collaterali sono impegnate per poter provvedere al proprio sostentamento e proseguire nell'attività scientifica? Qual è il loro rapporto con la società e con le comunità religiose, quando vi facciano parte?
L'indagine sociologica condotta con rigore scientifico, attraverso la costruzione e la somministrazione di questionari a 335 teologhe cristiane, è nata all'interno del Laboratorio sul Pluralismo Culturale dell'Università Roma Tre, diretto dalla stessa autrice della ricerca,
Carmelina Chiara Canta, professoressa ordinaria di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Sociologia della religione e Sociologia della cultura di genere nel Dipartimento di Scienze della Formazione.
L'analisi quantitativa, restituita ad una lettura agile e scorrevole anche per i non addetti ai lavori, porta alla luce una accresciuta consapevolezza della necessità dell'istruzione e della formazione scientifica all'interno delle Chiese, in modo da favorire anche per le
donne la possibilità di avanzamento nella carriera accademica e nei ruoli di più elevata responsabilità.
Si tratta di conquiste impensabili prima del Concilio Vaticano II, inaugurato nel 1959, per affrontare il dibattito su numerosi aspetti e problemi della società contemporanea in rapida evoluzione. Fu infatti dopo la chiusura del Concilio, al quale peraltro le donne furono ammesse come “uditrici”, che fu loro riconosciuta, sia alle religiose che alle laiche, la possibilità di frequentare corsi universitari di teologia.
Molta strada ancora si deve percorrere per un pieno riconoscimento del “genio femminile”.
Pagine significative sono quelle dedicate ai “sogni delle teologhe”, alla loro ponderata visionarietà, nella sezione dove sono raccolte le “risposte aperte” del questionario.
L'indagine si pone quindi anche come una ricognizione sullo stato di avanzamento di un processo e come supporto alla consapevolezza dei termini della questione che va al di là dell'interesse più o meno forte e sentito per un “mondo sommerso, attivo e vivace a livello
intellettuale e nella prassi delle comunità religiose.
[…] E' evidente che tale discorso s'innesta e coinvolge l'intero universo delle donne nelle chiese e nelle religioni, non solo in quelle cristiane.
E' trasversale a tutte le religioni e a tutte le società”. (Canta, p. 11).
Parafrasando papa Bergoglio, è giunto il momento di “riflettere sul posto specifico della donna anche proprio lì dove si esercita l'autorità nei vari ambiti della Chiesa”. (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



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