Recensione del libro: La sposa Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Mauro Covacich
La sposa Bompiani 2014



Il libro si sviluppa in diciassette racconti, in un unico flusso di pensieri sul presente, secondo la stessa definizione di Covacich. Le storie girano intorno a temi, ambientazioni e personaggi diversi. Alla ricostruzione immaginata delle ultime ore di vita dell'artista Pippa Bacca, violentata e uccisa in Turchia mentre attraversava l'Europa in autostop vestita da sposa (ecco La Sposa del titolo), sono intercalate parentesi autobiografiche sul tema della genitorialità e della libera scelta di un suo rifiuto. Si inseriscono lunghi soliloqui durante gli allenamenti di footing o la fantascienza (con il sapore della parabola) di safari umani dove gli immigrati diventano ambite prede da cacciare. Tutti questi flash, narrazioni e finzioni surreali si susseguono in quello che è stato definito da Michele Lauro su Panorama “un concept album”, per la capacità dell’autore di alternare ballate lente a fatti di cronaca, con finali rarefatti che conducono alla storia successiva.
La precarietà è forse il filo rosso che unisce tutte le storie, una precarietà non solo materiale (come per la protagonista del racconto Angela Del Fabbro), ma sopratutto esistenziale. Precaria è la vita del cantante Alessandro Bono; lo è la disperata ricerca di un amore per Carla. Precario è il passato, rivissuto attraverso i ricordi degli anni impiegati ad insegnare in una scuola superiore a Pordenone; precari sono il presente e l'idea di ogni progetto sul futuro. Il libro scorre velocissimo lasciando al lettore un agrodolce sapore di indeterminatezza e sospensione. (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



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