Recensione del libro: Storia linguistica dell'Italia repubblicana Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Tullio De Mauro
Storia linguistica dell'Italia repubblicana Laterza, 2014



A distanza di 50 anni, De Mauro riprende e completa il suo grande affresco sulla storia dell’Italia dall’unità. Non -s’intende-, una storia della lingua, ma una storia d’Italia attraverso la riflessione sulle politiche e le pratiche linguistiche, ricostruendo i contesti demografici, sociali, culturali. Quella dell’immediato dopoguerra era un’Italia contadina, con alto tasso di analfabetismo, e scarsa scolarità; si parlava soprattutto in dialetto, le donne accedevano solo allora al voto. Gravavano le persistenze istituzionali e sociali dello stato fascista, e la Carta Costituzionale, pur così coraggiosamente innovativa, anche per quanto riguardava la dimensione linguistica, era quasi soltanto un orientamento ideale verso cui guardare per introdurre elementi di discontinuità e di emancipazione.
De Mauro ricostruisce il peso delle diverse componenti (l’urbanizzazione, le migrazioni interne e internazionali, la scuola, i mass-media, fino all’uso del web) che hanno portato a una significativa trasformazione della lingua nazionale; l’italiano ha smesso di essere una lingua morta, buona per scrivere poesie o atti amministrativi, e si è mostrato capace di piegarsi alla comunicazione quotidiana, nonostante ritardi delle istituzioni scolastiche e resistenze, negli atti amministrativi come anche nei giornali, di abitudini di scrittura lontane dal parlato. Una lingua finalmente non d’elezione e di scuola, ma nativa, con le sue varietà sempre meno legate a elementi di distinzione sociali e sempre di più arricchite dalla consapevolezza della pluralità dei registri espressivi. Grazie a questi processi si è trasformato anche il nuovo ruolo dei dialetti, prima legato all’impossibilità di accedere a una lingua nazionale, e ora riscoperto nella sua ricchezza, nella sua funzione di cura delle relazioni primarie e di espressione di un’autenticità di maggiore spessore. (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



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