Recensione del libro: Lavoratori come farfalle, La resa del più forte sindacato d'Europa Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Giorgio Cremaschi
Lavoratori come farfalle, La resa del più forte sindacato d'Europa Jaca Book, 2014



Lavoratori come farfalle. In questo pamphlet doloroso l’autore ripercorre, dal suo proprio osservatorio di sindacalista , le tappe che hanno visto i lavoratori e le loro organizzazioni sindacali, assottigliarsi nella loro scorza di coraggio e volontà di rivendicazione, e alleggerirsi nella loro corazza di diritti fino a diventare fragili e timorosi, come i delicati insetti volanti del titolo.
Nel tracciare un’evoluzione di questa “metamorfosi” l’autore non fa sconti a nessuno: al sistema politico ed istituzionale prima di tutto, certo, ma senza risparmiare aspre e sofferte critiche alla parte sindacale. Dalle dure lotte dei primi anni dell’ultimo dopoguerra, al sindacato aperto, accogliente e contestatario dei “mitici” anni ’60-’70, fino al riflusso degli anni ’80 e alla scelta di istituzionalizzarsi e normalizzarsi, perdendo però identità e anima, pur nel ruolo di importante riferimento che, come parte sociale, acquisì nel difficile tornante della crisi del sistema politico italiano a seguito di tangentopoli.
Ma, alla fin fine, per l’autore, i lavoratori proprio farfalle non sono. Sono molto più forti e decisivi di quanto sembri. Ed è qui il problema ai suoi occhi: oggi sembra ciò che non è. A causa di una “doppia paura”: quella del lavoratore, che ignora il sindacato temendo non possa proteggerlo; e quella del sindacato, che ignora il lavoratore temendo che non ricorra a lui. Sciogliere questo nodo sarà la prima mossa di una riscossa. (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



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