Recensione del libro: In altre parole Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Jhumpa Lahiri
In altre parole Guanda 2015



“L'imperfezione dà lo spunto all'invenzione, all'immaginazione, alla creatività. Stimola. Più mi sento imperfetta, più mi sento viva.”
(p. 86)


Questo libro potrebbe definirsi un'autobiografia linguistica, il racconto di un colpo di fulmine esploso nell'animo della scrittrice nei confronti della lingua italiana.
Una passione fortissima per la nostra lingua, terzo idioma dopo il bengalese, la lingua dei genitori, e l'inglese, la lingua dei suoi studi in America. L'italiano invece è per Lahiri la lingua scelta, la lingua dell'indipendenza e dell'imperfezione motrice di creatività.
Con dedizione e amore l'autrice fa crescere la lingua dentro di sé come una figlia, come se nel suo grembo germogliasse nuova, palpitante vita.
E così, da colpo di fulmine che imprime la scintilla, il suo rapporto con l'italiano si arricchisce di un amore materno, protettivo e costante.
L'impegno della scrittura in italiano la relaziona continuamente, quotidianamente, con l'imperfezione, e questo equilibrismo linguistico porta in sé una spinta creativa, che è quanto di più stimolante per un'artista della parola scritta. (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



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