Recensione del libro: Gridavano e piangevano Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Roberto Settembre
Gridavano e piangevano Einaudi 2014



Roberto Settembre nel 2010 è stato l’estensore della sentenza d’appello pronunciata dal tribunale di
Genova sui fatti di Bolzaneto, deposta nell’aprile del 2011 e successivamente confermata in via definitiva
dalla Cassazione. È da questa esperienza, capace di toccare e scuotere anche un magistrato di esperienza,
che nasce “Gridavano e piangevano”: la ricostruzione di tutto ciò che avvenne tra il 20 e il 23 luglio 2001
all’interno della caserma di Bolzaneto a Genova, durante il G8. Il lettore, messo di fronte alla verità che
emerge dalle carte processuali, ripercorre così gli arresti, le incarcerazioni spesso immotivate e le torture
subite da manifestanti e semplici cittadini per mano delle forze dell’ordine. Settembre costruisce un vero e
proprio percorso che si snoda non solo sul piano temporale ma anche spaziale, seguendo l’arrivo dei
manifestanti alla caserma e il loro ingresso prima nel suo cortile e poi al suo interno, esponendo fatti e
vicende dei singoli interessati. Lo fa senza offrire un giudizio personale ma dando rilievo, in tutta la loro
crudezza, alle testimonianze e alle prove raccolte durante il processo. È così possibile capire quanto
avvenuto in quei quattro giorni di luglio del 2001, visualizzando i volti, le sensazioni degli incarcerati e i
luoghi in cui sono state perpetrate torture ai danni di persone che, per grandissima maggioranza, sarebbero
risultate in seguito completamente innocenti. La mancanza di giudizio da parte dell’autore si accompagna
ad alcuni interrogativi finali sul ruolo delle forze dell’ordine a Genova, sui perché di un’operazione che
sembra essere stata contrassegnata da crudeltà, gratuità e spesso illogicità. Interrogativi che arrivano nel
momento in cui la Commissione di Giustizia sta discutendo sull’introduzione del reato di tortura all’interno
del codice penale italiano. (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



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