Recensione del libro: La scuola cattolica Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Edoardo Albinati
La scuola cattolica Rizzoli, 2016



La Scuola cattolica è un romanzo di 1300 pagine, ma attraversato da una notevole varietà di temi e di scrittura, tra documento e finzione, con escursioni saggistiche che riprendono, interrogano, enfatizzano spunti di una bibliografia non dichiarata ma assai personalmente rimuginata; e poi un “libro nel libro” di aforismi, attribuito a personaggio diverso dal narratore, una ambiguità nella rievocazione del linguaggio del se stesso adolescente, ancorché consaputo come “il retaggio dei nostri genitori” ; soprattutto, la spietata disamina di un’ideologia maschile, centro e motore della diffusa e banale violenza con cui Albinati cerca di fare i conti.
La scuola cattolica è quella che, a Roma, l’autore ha frequentato da ragazzo, il San Leone Magno, nel Quartiere Trieste. Una scuola privata, in un quartiere residenziale; la frequentavano anche alcuni coetanei poi famosi per un episodio orribile, divenuto antonomastico: il “delitto del Circeo”. Di esso si parla poco nel romanzo, ma rimane, insieme al successivo delitto di uno dei tre assassini, trent’anni più tardi, il nucleo generatore di una serie di ricordi, riflessioni, invettive, recriminazioni, a volte fortemente centripete, e spesso segnate da un io debordante, impietoso ma anche in qualche modo compiaciuto, dedito a una denuncia nei confronti di un sistema educativo (la scuola, ma anche la famiglia) e una società responsabili di squilibri, brutture, sofferenze, ingiustizie, fino, appunto, al crimine più abietto. E, paradossalmente, proprio nei difetti del romanzo, nelle sue contraddizioni, nel suo andamento a ondate che sembra non concedere nulla alla pausa (aboliti i punti a virgole e i due punti), sembra di individuare la più efficace condanna, come dall’interno, di quella educazione, con l’irredimibilità senza scampo dei suoi risultati. La fragilità dell’adolescente maschio, proprio perché non del tutto superata, rimane perciò la verità meglio rappresentata in questo ambizioso romanzo. (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



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