Recensione del libro: Gli ultimi libertini Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Benedetta Craveri
Gli ultimi libertini Adelphi 2016



"Libertà, regalità, aristocrazia, democrazia, pregiudizi, ragione, novità, filosofia, tutto concorreva a rendere i nostri giorni felici e mai risveglio più terribile fu preceduto da un sonno più dolce e da sogni più seducenti"

Erano i rampolli dell'aristocrazia francese negli anni precedenti lo scoppio della Rivoluzione del 1789, il frutto di una società e di una temperie culturale che avevano fatto dei valori illuministici la loro bandiera. Erano gli esponenti della generazione che in Francia guardava con favore all'esempio del parlamento inglese e della rivoluzione americana, convinta di poter cambiare con la forza delle idee e della ragione un sistema di governo assoluto che scricchiolava sotto il peso dei propri debiti. Erano uomini di governo e di lettere, spiriti liberi, bon vivant, pensatori acuti e amanti spregiudicati. Erano coloro che, tra le fila della nobiltà, salutarono con estremo favore la convocazione degli Stati Generali, primo passo verso i successivi, imprevisti e inesorabili, eventi rivoluzionari. Erano, per usare il termine dell'autrice, "gli ultimi libertini".

Nel suo ultimo lavoro Benedetta Craveri ricostruisce un'intera società: quella francese alle soglie della Rivoluzione, stretta tra le avvertite e pressanti esigenze di cambiamento e le inefficienze e mancanze del governo di Luigi XVI. Lo fa prendendo in esame le biografie di sette uomini, nobili e libertini, scelti non solo per il carattere romanzesco delle loro vicende ma anche per la lucida consapevolezza con cui essi affrontarono gli ultimi anni della società di Antico Regime. Il libro è diviso in due parti: nella prima l'autrice analizza le vicende personali dei protagonisti dell'opera precedenti il 1789; nella seconda li mostra alla prese con gli eventi rivoluzionari. I sette protagonisti vengono così idealmente divisi in due categorie, tra "sommersi"e "salvati": chi riuscì ad adattarsi ai drammatici eventi del periodo e chi, invece, ne fu travolto.

Seguendo il filo degli incarichi politici, delle speranze e delusioni e degli spericolati amori degli "ultimi libertini" Benedetta Craveri analizza la Francia pre e post rivoluzionaria in tutti i suoi aspetti, offrendo uno spaccato della società francese di Antico Regime. L'accuratezza storica della ricostruzione, basata su un imponente lavoro di documentazione e ricerca, non appesantisce l'opera che, interessante come saggio, grazie alle reali e storicamente fondate vicende dei protagonisti ha in sé anche la scorrevolezza e la piacevolezza di un vero e proprio romanzo. (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



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