Recensione del libro: Chirù Premio Letterario Pozzale Luigi Russo

Michela Murgia
Chirù Einaudi 2015



Lei, Eleonora, 38 anni, attrice di teatro, la cui esistenza è segnata dal rapporto con la famiglia d'origine, ed in particolare con il padre, è una donna che per scelta ha deciso di rimanere sola, senza marito né figli. Lui, Chirù, 18
anni, un giovane musicista di talento. Un incontro avvenuto per caso, Chirù ha bisogno di una guida ed Eleonora, dopo una primo momento di titubanza, accetta. Non è la prima volta per lei, per tre volte ha già fatto la guida a dei
ragazzi, il terzo però ha segnato la sua vita in maniera drammatica. Il rapporto che si instaura però è molto più profondo, diventa un addestramento alla vita, ai rapporti sociali, al modo di vestirsi, di partecipare alle feste.
Eleonora è sorpresa dalla rapidità con cui apprende Chirù e spesso diventa difficile comprendere chi ha il ruolo di maestro e chi di allievo. Quando il rapporto diventa troppo intenso, lei, complice una tournee in Svezia, inizia a
rivedere il suo modo di pensare, la conoscenza di un uomo più anziano, un direttore d'orchestra, spinge la vita di Eleonora su binari di una vita "tranquilla" che non aveva mai solcati. C'è un ultimo incontro, il più intenso, quello che potrebbe ribaltare ancora la storia, ma oramai Eleonora, come il personaggio del suo spettacolo teatrale, ha preso la sua decisione e Chirù, come una vecchia tazza che cadendo si rompe, esce di scena. (recensione a cura del Comitato Organizzatore)



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